BAROCCHIO: 28 ANNI DI OCCUPAZIONE

30 anni fa la prima occupazione del Barocchio.
Rudere di una cascina col tetto sfondato in più
punti, come il portone d’ingresso sostituito da due assi in croce.
Nonostante fosse una rovina la Provincia proprietaria (socialista) ci fece sgomberare tre volte.
Solo alla quarta occupazione riuscimmo a tenere il posto. Nelle lotte per l’occupazione del
Barocchio furono arrestate 17 persone.
Con l’Azione Diretta – illegale ma più che legittima – dell’occupazione arrivò la pratica vera
dell’autogestione qui, adesso. Senza aspettare che tutto il pianeta fosse rivoluzionato cominciammo
a prefigurare, a praticare l’anarchia, in uno spazio reale conquistato occupandolo, strappandolo alla
speculazione e al degrado, non più nei nostri sogni o pagando le rate di un locale in affitto.
E così, dal Barocchio venne fuori l’utilizzo del gesto daDa come forma di lotta politica, dove un
gruppo di performer – o anche uno solo – mette in crisi il Potere ridicolizzandolo e la Bellavita – la
pratica conviviale della gratuità e del dono contro la ripetizione dello spreco e della carenza legati
alla mercificazione – che pur fortemente osteggiata riuscì a sfondare le tendenze conservatrici e a
diffondersi sul piano internazionale. Ormai da più di vent’anni.
L’importanza attribuita alla creatività fusa al grande anelito distruttivo che caratterizza gli
anarchici ci ha portato a un’intensa pratica dell’autocostruzione e dell’autoproduzione, prima di tutto
al Barocchio che ne aveva bisogno, ma anche sul territorio con la ripresa delle occupazioni di Fenix,
il primo luogo occupato per una notte a Torino nel 1986. Occupata e sgomberata mille volte. Una
casetta nel cuore della città che ha dato il via alle autoproduzioni del mondo squat: da Le scarpe dei
suicidi a Tutto per niente al festival di cinema Torino Ribelle in varie edizioni. Una casetta che
presenta la sintesi delle diverse anime squatter.
Dopo trent’anni dalla prima occupazione del Barocchio ci sembra che la pratica dell’azione
diretta e dell’autogestione continui ad essere una fra le proposte più interessanti perché rinsalda le
semplici basi dell’anarchismo nel presente: occupare.
E possiamo vedere tante forme di lotta mentre escono in pieno giorno dalle case occupate che
noi chiamiamo squat.
Il Barocchio squat da trent’anni si OCCUPA di libertà e piacere
VIVA L’ANARCHIA
Barocchio squat garden west coast 30 ottobre 2020

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