La carica dei 101… fascisti

L’occasione fa l’uomo ladro, in questo caso lo rende fascista. L’occasione è una tragedia che si sta consumando per via dei tagli alla sanità perpetrati dai vari governi che si sono susseguiti negli ultimi vent’anni, PARTITO DEMOCRATICO compreso; l’ uomo in questione, o meglio avvoltoio, è Roberto Montà, personaggio già noto per il tentativo di sgomberare il Barocchio nel 2015, demolirlo, e costruire al suo posto una R.E.M.S. (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), acronimo gentile per definire le nuove carceri psichiatriche dopo l’entrata in vigore della legge N°81 del 2014, che decretava la chiusura degli O.P.G. (OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO).
Il nostro caro sindaco torna a far parlare di sé. Apprendiamo da una sua intervista rilasciata ai giornali che dopo il tentativo di costruire un carcere a Grugliasco si fa promotore di un’altra iniziativa da sinceri democratici, nel comune da poco balzato alle cronache per via dei 21 ospiti morti di Covid-19 nella RSA “La casa di San Giuseppe”. Pascoleranno per la città 101 volontari reazionari autorizzati a compiere vere e proprie ronde, anche se Montà ha ritenuto opportuno definire questa iniziativa “controllo di comunità del territorio”, con il solito gran sfoggio di fantasia con cui questi democratici sono soliti coprire le loro vergognose soluzioni. Detto in un linguaggio a noi più vicino delle fandonie politichesi, li definiamo ‘il partito dei paraculi democratici’.
Appena saputo della notizia la nostra reazione è stata di rabbia e disgusto verso le istituzioni cittadine, covato ormai da anni per i motivi elencati all’inizio, e tutte queste persone che si prodigheranno in questo mese nel trasformarsi in veri e propri sbirri. Il contingente è composto da 33 volontari dell’associazione nazionale carabinieri, 4 vigili del fuoco, 4 membri della croce rossa italiana, 10 persone del gruppo scout A.G.E.S.C.I. e 50 cittadini Grugliaschesi, che evidentemente, grazie a tutte le campagne legalitarie dell’ultimo decennio, si sono accorti di avere una vera e propria vocazione da poliziotti, pronti a puntare il dito contro i cittadini che questa crisi la subiscono sulla loro pelle, come fanno gli sbirri veri.
Vogliamo ancora abboccare ai racconti istituzionali secondo cui queste ronde nascerebbero in nome della salute e della sicurezza collettiva? Questi metodi minano alla libertà di tutti, richiamano il fascismo in tutti i loro aspetti, nella sostanza e anche nella forma.
Non riusciamo a trovare un nesso tra questa iniziativa del sindaco e i reali bisogni che gli abitanti di questa città, come di tutta Italia, hanno in questo momento storico. Le strade sono ampiamente militarizzate, e basta tirare il naso fuori di casa per incappare in una pattuglia. Ciò che viene sempre omesso dai discorsi a reti unificate del premier Conte e dai media istituzionali e mainstream, è che se qui c’è qualcuno che non è davvero in grado di gestire la situazione, questo è proprio lo Stato che, grazie ai tagli di cui parlavamo prima, rischia di far collassare la sanità pubblica da un momento all’altro. Non riusciamo neanche a immaginare cosa potrebbe accadere in uno scenario simile, ma siamo certi che a farne le spese sarebbero le persone che non si possono permettere cure adeguate a causa della loro povertà economica, com’è sempre avvenuto. Uno Stato che in men che non si dica è riuscito a trasformarsi in uno stato di polizia con controlli così capillari da fare invidia alle più efferate dittature del secolo scorso, che certamente non avevano a disposizione le odierne tecnologie. Una svolta autoritaria con la scusa della salute pubblica dicevamo, atta a nascondere ai cittadini le colpe dei vertici politici ed economici facendo apparire come “untore” chi va a correre nelle strade di campagna o nei parchi, anziché chi tiene aperte le fabbriche per tutelare solo il profitto o lascia diventare gli ospedali i principali vettori dell’epidemia con la propria incompetenza. E’ infantilizzando le coscienze attraverso la creazione di comodi capri espiatori che chi sta al potere prova ancora una volta a metterci gli uni contro gli altri, in un momento in cui crediamo che uno dei modi per superare questa crisi (che a livello economico si protrarrà ancora a lungo) sia quello di sostenerci a vicenda, di creare reti che ci uniscano e non che ci separino ancor più di prima dell’emergenza.
Può esserci una spiegazione razionale per giustificare l’entusiasmo di Montà e della sua compagnia nell’avere 101 delatori in giro per la città?
Noi così come tante altre persone in tutto il mondo abbiamo intrapreso un percorso che va in direzione del mutuo appoggio e del sostegno reciproco, perchè come anarchici non ci siamo mai fidati e mai ci fideremo dello Stato, sperimentando da anni l’autogestione, creando tra di noi complicità per lottare insieme.
Consideriamo penose e riprovevoli tutte le proposte di questo genere che si vanno creando in svariati comuni italiani, il cui unico scopo è di incrementare la guerra tra poveri.
Vogliamo approfittare invece di questa occasione per ricordare a Roberto Montà che oggi come 5 anni fa continua ad essere un viscido avvoltoio, sempre pronto a trarre profitto dalle tragedie umane sia dal punto di vista economico che elettorale.
Forza Crudelia, confidiamo in te!
Barocchio Squat
16/04/20

Una risposta a “La carica dei 101… fascisti

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *