Tra il 24 e il 25 Aprile abbiamo deciso come tanti altri di riprenderci le strade per mettere in discussione le misure repressive e restrittive dello stato, che sembrano mirate più al controllo sociale tramite la diffusione del panico che alla salvaguardia della nostra salute, e per tenere viva la memoria dei partigiani e le partigiane cadute per liberarsi dal nazifascismo. Alla soglia dei 50 giorni di quarantena forzata, abbiamo pensato che appendere qualche striscione, decorare dei muri e fare una passeggiata per il quartiere con tutto il buon senso necessario, non sarebbero state azioni pericolose per la salute nostra e altrui. E’ così partito dal Barocchio un piccolo ma determinato e divertente corteo che ha raggiunto il parchetto in cui si trova il giardino dedicato a Lorenzo Orsetti (caduto in Siria partigiano per la libertà). Mentre da un balcone qualcuno con un violino suonava canzoni partigiane e anarchiche, abbiamo pulito e rimesso a nuovo la targa posta un anno fa in sua memoria. Tre auto della digos, due camionette della polizia e una pattuglia dei vigili di Grugliasco hanno seguito a distanza lo spostarsi dell’iniziativa che si è conclusa percorrendo le strade del quartiere.
Barocchio Squat.
Di seguito alcuni video e le foto degli striscioni “eversivi” e delle scritte